Non è che una può accontentarsi del grigio. – Neanche in qualche sfumatura? .
Lui gareggiava per se stesso. Era riuscito a battere la stanchezza, la noia in alcuni momenti, la disperazione, quando ogni risorsa era stata utilizzata, la voglia di abbandonare la gara, quando più di una volta si era chiesto chi glielo facesse fare. Ed era arrivato in fondo.
Ho navigato seguendo il vento, ma ero veramente io al timone?.
…in una relazione ci sono fasi di riflessione che non presuppongono l’inizio di una fine, ma semplicemente la rimodulazione di un rapporto che cambia, perché le persone cambiano.
Si infila le cuffie e comincia ad ascoltare un po’ di musica. Sceglie una playlist di canzoni degli anni ’80. Alterna momenti di ascolto vero e proprio delle canzoni, ad altri in cui la musica fa da base, per proiettarlo in qualche ricordo. E’ la musica che l’ha accompagnato negli anni dai diciotto ai ventisei, ventisette; Dire Straits, U2, Simple Minds, Led Zeppelin, Smiths.
- Chi viene oltre a te?
- Noi siamo sempre in due, emotiva e razionale…
Alza il dito medio e si allontana.
Andrea continua a parlare e spiegare con termini tecnici e medici, cercando di essere comprensibile ma Alberto è come un pugile che è stato toccato da un montante e che è caduto sott’acqua. (…) Esce dallo studio e s’incammina con le mani in tasca, senza nessuna idea di dove andare. Non ha più paura, perché al momento non è capace di provare nessuna emozione. Ronzio nelle orecchie, suoni ovattati. Nient’altro.
"Ai funerali, nonostante Milano fosse in vacanza, c'erano tutti i suoi amici. Tanti. C'erano anche gli amici di Guido. Guido al funerale era come uno spettatore. Lo è stato finché non hanno portato via il feretro. Solo allora è scoppiato in un pianto a dirotto.
Costruiamo continuamente intorno a noi barriere e non facciamo altro che isolarci. E’ perché abbiamo paura. Cerca di fare sempre quello che senti e non quello che gli altri si aspettano da te. Liberati dai condizionamenti.
Qui s’impara l’attitudine ad apprezzare quello che si ha. Noi rincorriamo continuamente quello che ci manca.
Sono nato a Verona il 7 aprile 1964. Vivo a Livorno da quando avevo due anni.
Dopo la maturità scientifica mi sono laureato in Economia e Commercio.
Ho cominciato a lavorare in team in azienda. Ho fatto il manager commerciale per una decina d’anni, poi ho sentito l’esigenza di cambiare, di costruire qualcosa di mio. Ho creato la mia attività di broker indipendente nello stesso settore che avevo conosciuto durante la mia precedente esperienza professionale in azienda.
In particolare mi occupo di distribuzione di materie prime alimentari.
Ho una famiglia; Claudia è mia moglie e i nostri figli, Giulia e Giorgio, sono "i miei due splendidi soli".
Sono uno sportivo, mi piacciono tutti gli sport e mi piace praticarli. Sono un appassionato di calcio. Gioco da sempre, ancora oggi. Oltre a questo vado in mountain bike. Faccio parte dei “single track”.
Mi piace viaggiare, ovunque, non importa dove, scoprire posti nuovi e gente diversa.
Mi piace l’arte, in ogni sua manifestazione e declinazione.
Mi piacciono la musica e la lettura, mi rilassano.
La passione per la scrittura è nata da poco. Guido io è il mio primo romanzo. Sono un esordiente a 52 anni.
Avevo voglia di fare qualcosa di nuovo , forse di rimettermi in gioco, di raccontare una storia che mi emozionasse. Un viaggio di piacere a New York mi ha ispirato e così è partita questa nuova avventura.
Adesso è arrivato il momento di condividerla con chi vorrà leggere Guido io.

Fabio Sapienza

Guido è prossimo alla Laurea in Economia e professionalmente avviato a un futuro sicuro nello studio del padre, il più affermato fiscalista di Milano.
Guido, figlio di madre francese, sofisticata, equilibrata e distaccata, e di padre italiano premuroso e protettivo, con il quale vive dalla separazione dei suoi, è il protagonista di questa storia che si apre con un viaggio di piacere nella grande mela con gli amici di tutta la vita, Edoardo e Giorgio. In questa cornice si muove la vita di Guido, in un’alternanza di viaggi, in compagnia e in solitudine; di scoperte, doni inattesi, rivelazioni dolorose e nuove prospettive; e di cambiamenti che generano cambiamenti, consapevolezza e alternative chiavi di lettura, in un intreccio di emozioni ed implicazioni.
L’autore accompagna Guido nel suo mondo emozionale e relazionale, in giro tra New York, Milano, il piccolo borgo toscano di Bolgheri, Parigi e nel profondo del suo più intimo e tormentato dei viaggi, sempre con delicatezza e con una pacatezza dei toni che è nutrimento dell’anima in un mondo ormai abituato agli eccessi.
“Se fosse un vino sarebbe un bianco floreale, fruttato con profumo di fiori di campo.”
Corrado
“Lettura molto piacevole, scorre bene e i personaggi sono ben strutturati e caratterizzati, assolutamente plausibili.”
Serena
"Si legge molto bene, crea attesa, mi piace.”
Simona
“Mi ha intrigato da subito il titolo. Bravo!!”
Ale
“ Temi delicati, affrontati delicatamente.”
Dario
“ Che bella sorpresa, sentivo che c’era qualcosa…”
Linda
“ Quando l’ho finito mi è dispiaciuto. A quando il prossimo?”
Sara
“Già ti vedo nella tua immane superbia reputarti uno scrittore, un artista financo un poeta, con il cappotto gettato sulle spalle, il cappello sulle ventitré, la cicca in bocca, con quell’aria un po’ sperduta e leggiadra, camminar sospeso, un po’ voulevant e un po’ bouganville, un po’ Rambo e un po’ Tony Manero…”
Podu
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“ Fabio Sapienza, il broker-scrittore e il romanzo d'esordio "Guido io" ”: ecco il titolo dell'articolo uscito su Il Tirreno di Livorno il 18 gennaio 2017, dedicato all'uscita del romanzo d'esordio di Fabio. Cliccate sotto per leggerlo!
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